venerdì 30 gennaio 2015

MICROBIRTH - 7 febbraio - in tutta Italia

E' possibile che il modo in cui veniamo al mondo determini la nostra futura condizione di salute?
Questa è una delle questioni sollevate e analizzate nel nuovo film-documentario dei registi britannici Toni Harman e Alex Wakeford.
  La proiezione di questo documentario avverà in simultanea in tutta Italia e molte associazioni e persone si sono attivate per ospitare questa visione gratuita finalizzata a porre domande, ad osservare il fenomeno della nascita da un punto di vista diverso: le lenti di un microscopio. 
In rete spesso avvengono interminabili discussioni parto, tra chi sostiene il rispetto totale della fisiologia, spesso scambiato per incoscienza, e chi si sente protetto da un ambiente medicalizzato e tende ad appoggiare interventi anche non d'urgenza.  Tutte le mamme però hanno un punto in comune: hanno la necessità di dare un significato positivo al modo in cui hanno messo al mondo i loro figli. Quello che però, purtroppo, accade, è che non tutto è sotto il controllo della madre e non tutto risponde ai suoi desideri e bisogni.   Il modo in cui veniamo al mondo è cambiato in modo drammatico negli ultimi 30 anni, e tante di noi ne subiscono le conseguenze . Alcuni ricercatori danno il segnale d'allarme: tutto ciò potrebbe avere serie ripercussioni sulla nostra salute. Il film documentario MICROBIRTH,  esplora l'ipotesi secondo cui le attuali pratiche ostetriche potrebbero interferire con processi biologici fondamentali, rendendoci più inclini a sviluppare determinate malattie più tardi nella vita. In MICROBIRTH vengono presentate alcune possibili spiegazioni di questo fenomeno.  
 Questo film mette l’accento sull’importanza della formazione del microbioma – dice uno dei due registi, Toni Harman - sia in caso di parto per via vaginale che di taglio cesareo. È un tema che non dovrebbe riguardare solo i futuri genitori e gli operatori sanitari, ma in primo luogo dovrebbe attirare l’attenzione di politici, capi di stato e altri prominenti.

Play
Sabato 7 febbraio
presso l'associazione Il cigno blu - centro di meditazione

via Borghetto 21, Pianengo (CR)
Info e iscrizioni:
Bianca 3381072623
Paolo Darpan: 3337884068


INGRESSO GRATUITO

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA per questioni organizzative!

ore 17.30: proiezione film
ore 18.30: dibattito e libere riflessioni

Intervengono:
Annamaria Cristiani - Presidente del collegio delle ostetriche di Cremona
 
Evento


martedì 13 gennaio 2015

La Pancia di Maria

Al termine del 2014 si sono accavallati e connessi nella mia testa due eventi: Freedom for Birth Rome Action Group chiede il riconoscimento culturale, sociale e normativo della VIOLENZA OSTETRICA e il Natale.
Più volte mi sono espressa su questo tema che rimane perlopù inascoltato. eppure si parla di diritti umani. 
link al post      





Si parla di diritti delle donne certamente, ma anche di un diritto intrinseco ad una nascita senza violenza dei bambini. 
Si tratta, in fondo, di decidere su quali basi impostare la nostra società e le relazioni umane: una società che accoglie i suoi nuovi membri attraverso la negazione di base del rispetto della persona e del suo corpo che tipo di società può diventare?
E mentre gruppi di ostetriche e di donne si battono per i propri diritti, per me il punto fondamentale e direttamente correlato con questi propositi è educare i figli ad una consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità.
Ho recentemente letto insieme a mia figlia un bellissimo libro di  Roberto Piumini, illustrato da Cecco Mariniello, La Pancia di Maria
La storia è tanto semplice quanto profonda e suggestiva, o almeno così io l'ho vissuta e raccontata. Si tratta di un episodio immaginario accaduto a Giuseppe e Maria durante loro viaggio verso Betlemme: a causa di una tempesta in arrivo chiedono ospitalità al proprietario di una grande casa. Il signore chiede in cambio il bambino in arrivo. Seppur spiazzati dalla richesta, la coppia si ferma per la notte con l'intenzione di ripartire la mattina seguente. Ma il padrone di casa non consente loro di andarsene così tutti attendono impazienti l'imminente nascita del bambino, l'uno per appropriarsene, gli altri con la terribile sensazione di non avere una via di scampo.
Eppure ancora una volta il bambino si mostra più competente e semplicemente decide di aspettare il momento buono. Quello evidentemente non lo è, perchè nessuno di loro è al sicuro, né il padre, né la madre e nemmeno l'asina. In un luogo in cui regna il sopruso e la squalifica, non si può nascere è ovvio. 
Riletto alla luce del tema del rispetto della nascita, mi vengono in mente tutti quei racconti delle ostetriche che parlano di travagli che si bloccano o donne che sembrano trattenere i loro bambini, salvo poi incorrere in interventi di emergenza.
Che cosa sarebbe successo se Gesù fosse stato sottratto al destino che tutti conosciamo? La domanda può però essere posta anche in una altro modo: cosa accade se ci intromettiamo e disturbiamo il suo naturale affacciarsi al mondo?
Come tutte le storie ognuno è libero di interpretarle secondo il proprio modo e i significati che intende trasmettere. Al di là però di questa mia attenzione al tema della nascita, quello che conta, sempre, è che ai bambini vengano raccontate delle buone storie. Non delle belle storie, perchè di belle ce ne sono tante, ma di buone, nell'accezione di utili, propense al bene altrui.