lunedì 26 novembre 2012

DONNE E SANGUE

"Se vogliamo riconquistare la nostra saggezza mestruale e onorare la nostra natura ciclica, dobbiamo riconoscere gli atteggiamenti negativi verso il ciclo mestruale che abbiamo in gran parte interiorizzato". 
Dra. Christiane Northrup


Le donne perdono sangue, una volta al mese. Un volta al mese, ciclicamente, il corpo della donna Le ricorda che la Natura ha bisogno di fare il suo corso. Se la mestruazione scompare, infatti, è un campanello d'allarme. Dall'età del menarca, molte piccole femmine, hanno la percezione di essere entrate in un tunnel, fatto di fastidio, di sporco, di vergogna. Tante madri "festeggiano" la nuova maturità raggiunta dalla figlia, l'acquisizione dello status di DONNA. Ma poi segue un tempo fatto di commenti del tipo "ora ti tocca", come fosse una condanna o una punizione. 
Chi di noi non ha mai pensato che è una vera sfiga che ti arrivano quando devi andare in gita o in piscina! Oddio mi vengono in mente i pantaloncini indossati al mare o in piscina, sfidando il caldo, come a segnalare a tutti lo stato in corso! E i nomi poi! Sì, i nomi attribuiti alle mestruazioni: "arrivano i tedeschi", "i marchesi" ... e il più brutto, nonché il più significativo, a mio parere, "LE MIE COSE". Il bisogno di non chiamare le cose con il loro nome, così come spesso accade con tutto ciò che riguarda la sessualità, trasuda emozioni di imbarazzo, malizia, vergogna. Eppure, il linguaggio costruisce la realtà, cioè, le parole che utilizziamo per indicare qualcosa, trasmettono anche l'idea che si ha sulla stessa, quindi, il linguaggio utilizzato per riferirsi a tutto ciò che riguarda il femminile esercitano un effetto sia sul nostro stato d'animo, sia, come è stato sperimentato, anche sul ciclo mestruale stesso, percepito ad, esempio, più doloroso. 
Fotografía de Rous Baltrons

Quindi, è inutile che festeggiamo le nostre bambine quando diventano "signorine" se per tutta la vita ci hanno viste nasconderci durante il mestruo, non parlarne o lamentarci, perché proprio questo atteggiamento di noi mamme, cioè le prime donne in cui si riconoscono, si identificano e apprendono il femminile, non trasmettiamo loro la positività di ciò che il nostro corpo custodisce. Misterioso? Sì, come la vita. Schifoso? No. Certo, prima dobbiamo esserne convinte noi. È vero, ci sono credenze ancestrali che collegano il sangue mestruale all'impurità della donna, ma ciò accadeva/accade in culture patriarcali che trovano una legittimazione culturale al bisogno di sottomissione della donna. Le mestruazioni sono uno dei meravigliosi sistemi di “pulizia e ricambio” dei quali la natura ci ha dotate. Iniziare a pensarle come rinnovamento può riconciliarci con quella con la nostra femminilità potente e creativa. 
Cominciare ad apprezzare e a rispettare il ciclo mestruale come una parte del nostro sistema di guida interiore comporta in sé una forma di guarigione a livello sia ormonale sia emotivo.
Non mai nascosto questo aspetto di me ai miei figli, perché lo considero parte della natura e pertanto, innocuo, istintivo, insomma, una di quelle cose che ti fa capire che per quanto ti arrabatti, c'è sempre qualcosa di misterioso a cui dobbiamo adeguarci e portare rispetto. Non è sempre stato così, ma lo è da quando ho partorito a casa la mia bimba. Come faccio? Semplice, non mi nascondo, capita che ne parlo e quindi, NON SUSCITO CURIOSITÀ MORBOSA. Come lo spiego? Ancora più semplice: "nella pancia della mamma si forma un nido caldo per accogliere i bambini, poi però, siccome non arrivano, il nido si scioglie, esce e se ne fa uno nuovo". 
Foto tratta da https://www.facebook.com/cayenasenflor
Come al solito però, ci si mette il consumismo a farci vedere le cose sempre come un problema, per l'interesse di pochi che devono vendere e guadagnare. Come accade quindi per i pannolini per i bimbi, di cui pensiamo di non poter fare a meno, e di cui ho già scritto (vedi qui), ecco che anche gli assorbenti femminili non è che ci aiutano tanto a convincerci che le mestruazioni non sono un fastidio! Da una parte abbiamo assorbenti sottilissimi e contenenti sostanze nocive, come se non ne avessimo già abbastanza, e dall'altra assorbenti interni che ci evocano una serie di leggende metropolitane come quella che fanno perdere la verginità! Entrambi scomodi, da cambiare spesso, ci lasciano sempre un senso di non asciutto, di sporco, sentiamo puzze strane, ci fanno immaginare che perdiamo sangue a fiotti! Beh, tutto ciò non è mica vero. Come si fa a scoprirlo? Imparando ad usare la coppetta mestruale. 
Se leggete qui, trovate tante informazioni sulla sua storia, che risale, pensate, a circa 200 anni or sono!
La coppetta è una scelta sana, ecologica e soprattutto ci fa capire molto di come siamo fatte. No, non vendo coppette, ma la uso, ciclicamente, e mi sento pulita, sempre e sollevata. Molto. Se non siete convinte di questo, date un'occhiata a questa immagine e fate i vostri conti...









mercoledì 21 novembre 2012

IOLE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Dipinto da Sandra Batoni
La cosa bella dei bambini è che sono una fonte inesauribile di energia. Noi no però. Quindi, dopo 3 notti insonni a causa di una forte tosse della bimba, mentre io sono ribaltata e sento l'abbiocco arrivare nei momenti di calma, lei salta sul letto come una molla chiedendomi di inseguirla. Ma resisto. Mi diverto se lei si diverte. Mi devo concentrare su questa piccola e meravigliosa idea per tenermi su e affrontare una lunghissssssssssima giornata inframezzata da spray nel naso e areosol: la mia bimba mi sta aprendo il suo mondo di fantasia in cui le regole sono completamente ribaltate. 
Il cane Pato è il Binaconiglio, io il Cappellaio Matto...la gatta, manco a dirlo, lo Stregatto...ma no! anche questa storia è già preconfezionata! Lasciamoci guidare da lei. "Mamma! Giochiamo a nascondino???".
Ok. Sembra, all'inizio che le regole siano quelle universalmente riconosciute, invece no! I punti cardine su cui si centra il gioco sono che una conta e l'altra si nasconde. Lo scopo è sempre quello di andare a "fare botto" MA nel mezzo tutto è diverso. 
MAI AGIRE SECONDO I PROPRI PREGIUDIZI E LASCIARSI APERTE ALTRE POSSIBILI LETTURE DELLA SITUAZIONE. Perché più si è rigidi nel recepire, più fatica si fa. 
Torniamo al gioco:
"Mamma, ti dico io dove nasconderti!"
"Mamma, vai a nasconderti poi mi dici via e io conto!"
"Mamma, dove sei? devi fare un suono!"
"Mamma, non devi correre così forte se non non ti prendo!"
In sostanza, le regole diventano ad personam, non tanto perché vuole vincere sempre, quanto, secondo me, per godersi un pezzetto del suo tempo da regina, senza sentire dei "no", o dover contrattare sempre la regola. Poi ritorna alla quotidianità più serena, con meno capricci. 
Poi le dico: "ora facciamo un riposino?"
E lei: "NO!".
Bene, si ricomincia. 

venerdì 16 novembre 2012

IL FRATELLO PRENDE ATTO

Sì, mio figlio, 6 anni e mezzo, non si pone tante domande, prende atto di quello che fa la sorella, 3 e mezzo, tutto qui. Noi genitori ci meravigliamo, ci arrabbiamo, ragioniamo sul significato delle sue azioni, vogliamo capire i suoi rituali, i motivi delle sue bizze...invece lui no, per lui è sempre tutto molto più chiaro. Tranquillo e beato guarda questa sua sorella un pochino estrosa e chiacchierona e sorride. Certo, si arrabbia quando non lo lascia parlare: "Mia sorella non è una bambina! è un altoparlante!!", disse un giorno. Ma lui la capisce di più, o meglio, capisce la lingua segreta dei bambini e spesso ce la traduce: "lei vuole dire che..." Lei lo guarda ammirata questo suo fratellone che sa tutto, a volte se lo bacia, a volte prova a menarlo, ma insomma, normale amministrazione.
Spesso mi chiedono se non sono gelosi l'uno dell'altra. Sinceramente non so cosa rispondere: forse a volte lo è lei di lui, a volte lui di lei...insomma, come tutti credo, abbiamo cercato di rendere la sorellina simpatica già quando era nel pancione, a scatola chiusa e incrociando le dita, ma poi, l'equilibrio, l'hanno trovato da soli. 
Credo più che altro che la gelosia sia nelle teste degli adulti che li osservano e dicono cose del tipo: "guarda com'è bravo tuo fratello" oppure "non fare i capricci come tua sorella" o ancora "non fare così che sei grande" o "sei ancora piccola"...Son sottolineature che se ripetute molto spesso, se non costantemente, anche se con buone intenzioni, li mettono in competizione, fanno sembrare l'uno meglio dell'altro e se si nota, almeno i miei lo fanno, quando i grandi fanno osservazioni di questo tipo, subito dopo bisticciano tra loro...


lunedì 12 novembre 2012

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Tenkiù