venerdì 21 settembre 2012

LA PAURA SI ALIMENTA DI DISINFORMAZIONE

Ieri sera ho vissuto una piacevolissima esperienza: la visione del documentario "Freedom for birth" (http://www.freedomforbirth.com/) nella nuova casa materntà a Porporano (Pr) in fase di avvio grazie all'iniziativa, la creatività e l'amore per la propria professione delle ostetriche di Gaia Le Ostetriche (https://www.facebook.com/pages/Gaia-le-ostetriche/143499155698707) nelle persone di Maria Grazia Billone e Sara Dazieri. Si respirava un'atmosfera di ospitalità e familiarità, sembrava davvero di essere a casa. Certo, la situazione era fortemente connotata: tutte donne che condividono la cultura della buona nascita. Oggi, il diritto di partorire come e dove si vuole è sancito dalla Corte Europea dei diritti Umani. Com'è successo? È successo perché una giovane donna ha portato la questione in questi termini: è una violazione della mia libertà che mi si obblighi a partorire dove e come decidono altri. Non è molto diverso da ciò che accade alle partorienti in Italia, tutti i giorni. Certo, non siamo in Ungheria, non ci mandano in galera, ma che esista anche qui da noi una cultura medica che, sottilmente (ma anche no), sposti l'argomento "parto" nel contenitore con l'etichetta "malattia e PAURA" anziché "fisiologia e natura" è ormai assodato. Questo concetto di PAURA, come di afferma nel video, costringe le donne a scelte obbligate mascherate da libertà di scelta, infatti si afferma: quale donna non opterebbe per un qualsiasi intervento medico se si dice che suo figlio potrebbe, ripeto POTREBBE, andare in sofferenza se si prolunga un travaglio? Ma quante sanno che spesso un travaglio si prolunga quando la donna non sente di essere in un posto sicuro, quando si sente guardata, violata, non rispettata? 
Ne abbiamo ancora di strada...

Ti potrebbe interessare anche: http://mammalaurablog.blogspot.it/p/nascita.html

Nessun commento: